lunedì 27 settembre 2010

to nine to fivers


Ogni giorno, se cerchi bene, c'è qualcosa di interessante da raccontare.
Oggi per esempio mi sono svegliato alle sette meno dieci.
In questo periodo mi sveglio ogni giorno alle sette meno dieci perchè, per finanziare la mia analista, faccio l'educatore per i bambini che i genitori consegnano a scuola alle sette e mezza. Lavoro dalle 7.30 alle 8.30. E ho finito.

Invece nel week end trascorso sono stato tutto il sabato e la domenica a vagare per casa senza sapere cosa voler fare. L'unica attività è stata leggere saltuariamente, per intervalli di 10 minuti, i seguenti libri:
Storia della psicanalisi.
Soffocare.
La storia dell'arte.
Ma dopo un pò mi annoiavano pure quelli.
E la causa di tutto ciò è che non ho un lavoro. Se lo avessi saprei benissimo cosa fare nel mio tempo libero.
Questo è quello che succede a non avere tempo libero, perchè non hai più tempo schiavo.
Se lasci il lavoro sei obbligato a sapere cosa vuoi. O sai cosa vuoi o diventi un vegetale. E sapere cosa vuoi significa sapere chi sei. E sapere chi sei presuppone che tu sia qualcuno. Ma questa sarebbe solo un'illazione ingiustificata.

Per questo sto scrivendo questa cosa. Perchè l'unica soluzione è la fantasia. Tu sei solo un io inventato. L'unica attività piacevole che ti rimane è inventare mondi, credenze, cose, che tanto non esistono, cioè esistono fin tanto che ci credi. La fantasia è la sola realtà.

venerdì 10 settembre 2010

HAPPYNESS (fiction version)


Entro dal panettiere: "Buonasera".
"Buonasera", dice la vecchia.
"Di grano duro non c'è niente?"
"Ci sono dei francesini"
Li guardo bene da dietro il bancone: "Ma non sono di grano duro vero?"
"No, però sono molto friabili".
"Ok, me ne dia uno".
Attraverso la strada, il portone grande e il portoncino. L'ascensore è quasi arrivato. Il portoncino si riapre. Entro nell'ascensore e aspetto il vecchio: "Sale?"
"Si, grazie".
Pensa un pò: "forse gliel'ho già chiesto: è uno studente?"
"No, lavoro", devo usare un linguaggio da vecchi.
"Ah. E vive con la moglie, la fidanzata?"
"No, con un amico...ho un coinquilino", se ci fosse più tempo arriverei a dire "Non sono gay".
Esce dall'ascensore e mi saluta sorridente: "Bah, prima o poi prenderà moglie..."

mercoledì 8 settembre 2010

tempo libero


C'è gente, come me, che lavora a casa. Lavora è un parolone, diciamo: che sta a casa tutto il giorno. E a un certo punto ti viene troppo voglia di essere un impiegato, di lavorare insieme ad altri per fare qualcosa insieme, ognuno con quello che sa fare.
Quindi dopo un giorno di solitudine e stress da autoimposizione di compiti vado su facebook a farmi una bella chiacchierata con gli impiegati presenti in chat.
Ho trovato il mio amico copywriter Riccarderò Avrò Catagnanato e abbiamo affrontato la questione del Tempo. Abbiamo dissertato sull'opportunità di usare, nelle campagne pubblicitarie, le parole "alle volte" in luogo dell'inflazionato "a volte", così la gente pensa che sei originale. Tipo: "Alle volte una buona colazione ti cambia la giornata".
Poi lui si è assentato un pò, forse per scrivere un titolo con quelle parole, e io ho iniziato a pensare a quante cose nuove inventerei nella lingua italiana se facessi il copywriter. Tipo dei tempi nuovi: il presente prossimo, il futuro remoto, il passato anteriore... Poi ho pensato che in principio era il verbo, ma quale verbo? se fosse stato il passato allora quello non sarebbe stato un vero principio. Poteva essere solo il presente o il futuro, ma di quale verbo?
Cmq poi ho chiesto a Riccarderò se potevo scrivere il suo nome e cognome sul blog e lui mi ha detto "solo se lo declini al futuro."

martedì 7 settembre 2010

HAPPYNESS


E' risaputo che l'arco di vita di un uomo dai 30 ai 40 anni e' il piu' ricco di disponibilita' femminile. Cioe' un trentenne ha un target vastissimo. Le under 30 lo amano perche' sembra adulto, le trentenni ancora single lo amano perche' sono disperatamente alla ricerca di un uomo che le sposi e che dia loro un figlio, e le over 40 lo amano perche' e' giovane, ma gia' un uomo.
Tra queste la categoria piu' interessante è quella delle trentenni. Da un'attenta analisi della maggior parte delle mie amiche e conoscenti e' risultato abbastanza chiaramente che queste qui, se ti beccano, farebbero un figlio al primo appuntamento, e cio' implica anche matrimonio o convivenza. Il 90 per cento delle ragazze accoppiate che sono state osservate sono totalmente assorbite dall'impegno gravosissimo richiesto dai preparativi per il matrimonio, o della costruzione e decorazione del nido di convivenza.
In molte di loro e' stato anche osservato che il fidanzato o marito e' spesso un mero strumento per avere dei figli.
Tutto cio' mi ha in un primo momento disgustato.
Quello che mi sono detto e': è naturale, istintivo, avere un marito? e' natuarale avere dei figli?
La mia risposta e' stata: no.
La maggiorparte della gente direbbe: volere un figlio e' naturale perche' anche gli animali ne hanno in modo del tutto naturale, quindi non e' un fatto culturale, ma istintivo.
La mia obiezione e' che io credo fermamente che gli animali, mentre fanno sesso, non pensano ad avere dei figli, ma soltanto ad avere piacere. E se avessero la possibilita' di costruire il profilattico o la pillola probabilmente li userebbero sempre.
Sono convinto che desiderare un figlio sia un condizionamento della nostra cultura: devi avere una mogle o una ragazza fissa e devi avere un figlio ad una certa età. Così sarai una persona rispettabile.
Se volete una prova chiedetevi perche' tanti stimati manager chiaramente gay hanno moglie e figli. Per non parlare dei calciatori.
E lo strumento teorico e strutturale con cui il matrimonio e la figliolanza vengono imposte per la reificazione di un sistema e' proprio l'assunzione teorica e indiscussa che desiderare una famiglia e un figlio sia naturale e normale, quindi chi non li ha non e' normale.
Ecco, dicevo che tutto cio' mi ha indignato e mi ha fatto morire di noia.
Solo stamattina ho pensato: quei desideri sono culturalmente condizionati, ma ci sono desideri non condizionati? e' come pensare che c'e' un effetto senza una causa. E la risposta e' no. Quindi qualsiasi cosa facciate va bene, tanto siete comunque schiavi.