giovedì 19 aprile 2012

Giovedì 19 Aprile 2012 ore 23.15


Ogni testo comprensibile e borghese nel senso più vicino a “normale” è un testo su un argomento. Anche questo è un testo su un argomento, cioè sui testi comprensibili e borghesi. I testi che si oppongono a questo tipo di testi sono considerati caotici e non artistici, perché si è stabilito che l’Arte deve avere una forma “bella” dentro la quale bisogna veicolare un contenuto. Ma dietro questa intenzione della forma bella sta una paura di verità, una paura di sé, di essere sinceri, di non essere amati nella nostra nudità, nella nostra follia che è la vera sanità e che si discosta così tanto dalle convenzioni con cui ci illudiamo di essere in un film.
E invece il testo autentico, vero, sincero, è un testo necessariamente autobiografico nel senso che non tiene conto di altri spettatori che non siano se stessi. E se gli altri capiranno sarà perché saranno vicini alla ricerca dell’autore o perché quello scritto risulta, infine, archetipico nella sua spontaneità collettiva. Altrimenti pazienza, la ricerca della verità non può tenere conto degli altri, non può aspettarli. Quest’ultimo tipo di produzione però non è quasi mai pubblicabile perché troppo fuori dalle consuetudini e spesso punibile legalmente o socialmente. Perché la sincerità si paga anche quando si parla d’amore.

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