lunedì 2 aprile 2012

Un altro mondo


Oggi pensavo alla meteorologia. Ho detto a una ragazza "martedì e giovedì piove". Mi sono accorto della certezza con cui l'ho detto. E ho pensato che quando c'era l'astrologia e gli aruspici la gente parlava come si parla adesso delle previsioni del tempo. Poi è arrivata la scienza e adesso ci si basa sulle previsioni meteo. Un giorno, dopodomani o tra mille anni, ci sarà un paradigma tutto nuovo in base al quale guarderemo alla scienza come oggi si guarda all'astrologia.
Per fare tutto ciò si deve sapere che le regole logiche che conosciamo sono sempre regole basate sul principio d'autorità. Abbiamo creduto ad Aristotele. Ma se il punto di riferimento fosse un altro tutto il mondo sarebbe diverso. Abbiamo creduto a Galilei e a Newton, e va bene. Ma si può credere a tanti altri principi a cui oggi non crediamo e potremmo inventare cose mai immaginate. Chi dice che tutto è già stato detto ha solo poca immaginazione e molta riverenza e sottomissione e fede che qualcun altro sia più intelligente di lui. E invece ognuno è l'essere più intelligente dell'universo, tutti gli altri sono comparse. Tu sei il protagonista assoluto di questa recita. Sei l'intero teatro.
Sempre a condizione che tu creda a queste parole.

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