sabato 28 gennaio 2012

Dal vangelo secondo Giuda

L'appellativo "Giuda!" non nasce a causa del tradimento dell'apostolo nei confronti di Gesù, ma da un comportamento assai più deprecabile.
Pietro e Giuda erano molto amici. Con la loro piccola combriccola ne facevano ogni sera delle belle. Ad esempio giocavano spesso a mettere degli acidi dentro il vino di Gesù. Erano convinti che l'LSD avrebbe cambiato il mondo, ma non potevano immaginare il casino che effettivamente quei simpatici scherzetti avrebbero portato, ma questa è un'altra storia.
Un giorno, a causa di uno dei suoi quotidiani deliri di onnipotenza, Cristo, l'alter ego di Gesù in acido, venne messo in croce. Di tutto ciò, come sappiamo, fu accusato Giuda.
Dopo una notte di profonda riflessione, Giuda trovò la soluzione: "Scriverò un vangelo! Sono pur sempre un discepolo."
Quando entrò in libreria, Pietro notò gli sguardi compassionevoli dei commessi e dei clienti. Si recò subito al reparto esoterismo e prese dallo scaffale il vangelo del suo caro amico. Un fricchettone, un cinico, accanto a lui gli sussurrò: "pagina 45". Fu allora che il primo papa del mondo lesse le tre parole più infamanti mai scritte: "è stato Pietro".

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