venerdì 7 maggio 2010

Intermezzo

Dopo un po' che scrivo mi viene voglia di scrivere della scrittura. Mi viene un senso di banalità per tutto ciò che può essere scritto e trovo l'unica via d'uscita nella scrittura di ciò che sta accadendo mentre scrivo. Forse perchè l'unica cosa vera è il presente. E forse anche perchè ho questa idea fissa della libertà da qualcosa e trovo la libertà assoluta nel nulla, cioè nel tutto del presente che non significa nulla tranne se stesso.
Ho anche un fastidio, un'avversione per la mia tendenza di compiacere il lettore.
Anche se alla fine uno scritto è finalizzato alla sua condivisione, esso tuttavia perde la sua identità quando il suo contenuto è ciò che il pubblico desidera e non ciò che esso stesso è.
Anche uno scritto, come gli uomini, vive meglio, esiste, se esiste e agisce solo per sé, se è egoista.
Le cose banali da vedere o da sentire sono cose che non esistono per se stesse, ma solo per gli altri.
Solo se uno scritto pensa a se stesso è originale. Se uno scritto pensa agli altri farà ciò che fanno tutti, ciò che è già condiviso. Sarà uno scritto di buon gusto. E questo non vuole esserlo: Porco Dio.

1 commento:

Mafaldanellarete ha detto...

meno male
ero preoccupata ma alla fine ho tirato un sospiro di sollievo...