sabato 21 aprile 2012

Buenos Aires

Io: "Dove sei?"
Carmelina: "Stiamo andando in zona Tortona a vedere un po' di cose. Dice che c'è un posto che ai primi 10 che arrivano danno una sedia di design gratis. Tu non vieni vero?"
Io: "No, sono in Buenos Aires."
Carmelina: "Io sono qui."
Io: "Vabbè ciao."
Carmelina: "Ciao."

Io: "Scusa sai dove posso trovare 'La danza della realtà" di Jodorowsky?"
Lei: (sfx passi)
Io "Grazie."
Lei: (sfx passi che si allontanano)

Io: "Puo' farmi una confezione regalo?"
Cassiera: (sfx struscichio di carta)
Io: "Grazie"
Cassiera (al cliente successivo): "Prego."

 Tipa - "Mi ha detto che sono sotto peso."
Amica - "Amooore! Ma che bello è!"
Tipa - "Si ma ....."

 Io - "Questa tipa davanti a me vestita tutta di nero. Chissà perchè la gente si veste tutta di nero? Forse vuole dimostrare che non gliene frega niente degli altri, che è forte, che è indipendente, che non ha paura del buio, che è lei l'uomo nero. E magari questa cosa nasconde proprio la paura di essere attaccata e così magari il nero ti rende anche un po' invisibile oltre che un po' misteriosa. Ecco sto giudicando una persona e di solito quando lo facciamo è perchè vediamo negli altri i nostri difetti. Ecco, lo sapevo sono vestito tutto di nero."

giovedì 19 aprile 2012

Giovedì 19 Aprile 2012 ore 23.15


Ogni testo comprensibile e borghese nel senso più vicino a “normale” è un testo su un argomento. Anche questo è un testo su un argomento, cioè sui testi comprensibili e borghesi. I testi che si oppongono a questo tipo di testi sono considerati caotici e non artistici, perché si è stabilito che l’Arte deve avere una forma “bella” dentro la quale bisogna veicolare un contenuto. Ma dietro questa intenzione della forma bella sta una paura di verità, una paura di sé, di essere sinceri, di non essere amati nella nostra nudità, nella nostra follia che è la vera sanità e che si discosta così tanto dalle convenzioni con cui ci illudiamo di essere in un film.
E invece il testo autentico, vero, sincero, è un testo necessariamente autobiografico nel senso che non tiene conto di altri spettatori che non siano se stessi. E se gli altri capiranno sarà perché saranno vicini alla ricerca dell’autore o perché quello scritto risulta, infine, archetipico nella sua spontaneità collettiva. Altrimenti pazienza, la ricerca della verità non può tenere conto degli altri, non può aspettarli. Quest’ultimo tipo di produzione però non è quasi mai pubblicabile perché troppo fuori dalle consuetudini e spesso punibile legalmente o socialmente. Perché la sincerità si paga anche quando si parla d’amore.

lunedì 2 aprile 2012

Un altro mondo


Oggi pensavo alla meteorologia. Ho detto a una ragazza "martedì e giovedì piove". Mi sono accorto della certezza con cui l'ho detto. E ho pensato che quando c'era l'astrologia e gli aruspici la gente parlava come si parla adesso delle previsioni del tempo. Poi è arrivata la scienza e adesso ci si basa sulle previsioni meteo. Un giorno, dopodomani o tra mille anni, ci sarà un paradigma tutto nuovo in base al quale guarderemo alla scienza come oggi si guarda all'astrologia.
Per fare tutto ciò si deve sapere che le regole logiche che conosciamo sono sempre regole basate sul principio d'autorità. Abbiamo creduto ad Aristotele. Ma se il punto di riferimento fosse un altro tutto il mondo sarebbe diverso. Abbiamo creduto a Galilei e a Newton, e va bene. Ma si può credere a tanti altri principi a cui oggi non crediamo e potremmo inventare cose mai immaginate. Chi dice che tutto è già stato detto ha solo poca immaginazione e molta riverenza e sottomissione e fede che qualcun altro sia più intelligente di lui. E invece ognuno è l'essere più intelligente dell'universo, tutti gli altri sono comparse. Tu sei il protagonista assoluto di questa recita. Sei l'intero teatro.
Sempre a condizione che tu creda a queste parole.