giovedì 22 aprile 2010

SPIEGAZIONE PER IL TITOLO PRECEDENTE


Oggi sono andato dall'ortottista, che è una tipa che ti fa raddrizzare gli occhi, che ho storti, ma non si vede.
Dopo avermi controllato la vista mi ha detto: "ma lei vede i dieci decimi!" e io, dopo essermi guardato attorno e aver pensato "lei chi?", ho pensato chiaramente anche: "si, ma li vedo male."
Ma non gliel'ho detto perchè deve farmi altre sedute di raddrizzamento della convergenza e poi ogni volta mi guarderebbe pensando "ah, c'è quell'handicappato", senza offesa per tutti i numerosi handicappati che leggono questo blog per handicappati.

VEDO DIECI DECIMI, MA LI VEDO MALE.

venerdì 16 aprile 2010

pubblicità

Artist recreates a masterpiece using a single BiC pen from Challenge BiC on Vimeo.


Ultimamente considero la pubblicità e le marchette in generale una noia mortale in quanto mancano costituzionalmente di autenticità. Cioè, quando vedo una pubblicità mi chiedo: "ma a te, creativo che hai fatto quella campagna, interessa davvero dirmi che la nuova Volkswagen ha i sedili in pelle?"
Non è un'alienazione da poco non stimare affatto un cioccolatino e dover dire che è ottimo per lavoro.
E però questa che posto adesso mi piace. Forse perchè non è una vera e propria "pubblicità", ma piuttosto una performance sponsorizzata dalla bic.

giovedì 15 aprile 2010

come la metti la metti


Ieri pomeriggio è successo che ho incontrato un giovane copywriter che vuole cambiare agenzia perchè la sua è una merda, e così ho finito per enunciargli delle massime di vita, dargli dei consigli, proprio come se io fossi ormai arrivato, come se sapessi dove andare e cosa fare. è un atteggiamento un pò narcisistico questo qui del voler apparire grandi. Per fortuna adesso me ne sono accorto così posso pentirmi e far vedere a tutti voi quanto sono umile e buono.

giovedì 8 aprile 2010

cosa importa?


Questo è uno di quei momenti in cui sento il bisogno di sputtanarmi.
Riflettevo sul fatto che non mi sento ancora realizzatoe che credo che nessuno lo sia.
Scuola materna-scuola elementare-liceo-laurea-milano-master-lavoro figo-soldi-lavoro più figo, ma manca sempre qualcosa alla realizzazione, alla completezza. Siamo sempre insoddisfatti.
Non vi capita mai di vedere il mondo come un noioso movimento sempre uguale? Persino il sorgere del sole è monotono. E allora arriva la creatività, l'arte.
E per essere felice devi fare quello che ti piace. Quindi, ad esempio, vai a fare il creativo pubblicitario, fai belle campagne sei soddisfatto, ok lo sai fare. E adesso? E no, non sono un servo del potere io, non farò più il pubblicitario per voi: comunicherò i concetti che credo facciano bene al mondo, che potrebbero migliorarlo. E fai l'artista. Fai una mostra, è apprezzata, fai altre cose che piacciono e che destano scalpore, ma senti ancora che non sei soddisfatto, c'è qualcosa che manca. Senti ancora quel dovere di comunicare delle cose giuste, che salvino il mondo, nuove, originali: devi farlo. Senti come se ci fosse un mondo delle cose giuste da pubblicizzare, poi senti piano piano che quelle cose non ti appartengono, che non sei tu: sono in te, ma non sono te.
"Per essere felice devi fare quello che ti piace fare", ma poi vai a fare un week end fuori Milano in cui non fai nulla, e sei felice. Com'è possibile? Sei felice senza fare nulla: non devi fare nulla, non devi produrre nulla, non devi essere buono o cattivo, non sei costretto ad essere qualcuno.
Ora guardate la campagna che ho postato. L'ho fatta io. Ma, come direbbe Tyler Durden: mi dà soddisfazione essere acuto?