martedì 30 settembre 2008

SE NON HAI VOGLIA DI PENSARE

La scrittura aiuta a schiarirsi le idee, a capire quali idee ci sono nella mente.
Anche la meditazione aiuta in questo compito, ma forse la scrittura mi piace di più.
Essa viene in maniera obbligata. Non puoi fare a meno di scrivere.
Invece di sforzarsi a trovare idee nella mente, che è un lavoro faticoso perchè non spontaneo, si mettono sul foglio i pensieri così come vengono.
La foglia cade dall'albero.
La mela cade dall'albero.
C'è la caduta ma non l'atterraggio. Non vedo come e dove cade se non mi costringo ad immaginarla.
Il lavoro pubblicitario, e a volte quello dell'espressione artistica, è un lavoro forzato: trovare forzatamente un'immagine adatta ad esprimere un concetto.
Invece scrivere liberamente è un piacere a cui è giusto non metter freni.
Il sapere di non aver un pubblico che legge aiuta a scrivere più spontaneamente e aiuta in questo compito di benessere.
Scrivere per se stessi dovrebbe essere la regola, il pubblicare la scrittura dovrebbe essere una decisione secondaria.
Voler fare lo scrittore rovina già la scrittura.

domenica 28 settembre 2008

PUBBLICITÀ 2



bello eh? la mia unica preoccupazione riguardo a questo video è che arrivi un pubblicitario e copi l'idea. non so perchè, ma mi sembrerebbe triste. anche se giustificato. potrei farlo io stesso se mi servisse quel linguaggio per esprimene qualcosa. magari vincerebbe pure a cannes, ma sarebbe comunque creatività di seconda mano.

venerdì 26 settembre 2008

PUBBLICITÀ


Molti, troppi, non sanno che attraverso la pubblicità esprimiamo noi stessi.
Nel senso: tutto quello che pensate è un pensiero riguardo a qualcosa e se lo esprimete lo state pubblicizzando, cioè rendendo pubblico.
La differenza tra questa pubblicità fisiologica e quella istituzionale è che la prima pubblicizza liberamente quello che vuole. Anche se il concetto di "quel che si vuole" è un pò ambiguo se consideriamo tutti i condizionamenti che ci fanno chiedere se esiste realmente qualcosa che si chiama "io".
Questo solo per giustificare la canzone che vi faccio ascoltare.
Perchè sergio caputo non se lo caca mai nessuno?
Sergio Caputo è la dimostrazione che anche l'arte per commissione può essere a volte straordinaria.
Alla fine a lui negli anni ottanta (di merda) era richiesto di fare delle canzoncine simpatiche e commerciali. E lui con tutti i paletti del mondo riusciva a tirare fuori capolavori come questo qui.
"Non vederti più, farci una risata sù. Non vedertì più, già dimenticata, pure tu": Dante Alighieri gliela suca.

mercoledì 24 settembre 2008

THINK DIFFERENT

Una mia amica mi ha chiesto di aiutarla a fare una tesi di laurea sulla globalizzazione. A casa di altri amici ieri sera ero d'accordo sul fatto che la globalizzazione sia un argomento vecchio e inflazionato.
Non c'è più bisogno di parlare di globalizzazione, non c'è più la necessità. Il sentimento comune è che la globalizzazione c'è e non ci possiamo fare niente, ma tutti usano questo termine non sapendo di fatto cosa vuol dire.
Ho scoperto solo oggi quanto la globalizzazione sia davvero il male.
E' stato chiaro d'un tratto che oggi non c'è più l'esigenza di parlare di globalizzazione perchè siamo in uno stato così avanzato di essa che non abbiamo più valori diversi da quelli globalizzati con cui confrontarla e riconoscerla. E' come se tutto fosse stato colorato di bianco così da non poter distinguere più le forme. Il fatto è che è proprio la globalizzazione, la condivisione, o imposizione, mondiale degli stessi valori a non permetterci più di parlare di globalizzazione. L'informazione non c'è più, non ci sono più tanti strumenti per valutare il mondo, per interpretarlo.
Le opinioni sono condivise. E' facilissimo e banale per tutti distinguere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Tutti sanno cos'è giusto e cosa non lo è. La morale è una ed è mondiale.
Credo che il libro più importante sulla globalizzazione sia stato scritto da Toni Negri e si intitola Impero. Un'unica morale, un unico pensiero e un'unica legge. Mondiali.
"Il grande fratello ti guarda, impara ad essere invisibile" (Grant Morrison).